cm. 30 x 24, pp. 368, brossura, in ottime condizioni.
Il legame storico tra Venezia e Pordenone viene vivificato e attualizzato da questa bella iniziativa, promossa e organizzata da Giovanni Granzotto con la collaborazione di Gilberto Ganzer, riguardante un periodo cruciale per le arti figurative, quello compreso tra l’immediato secondo dopoguerra e il 1968.
Le Biennali veneziane, le più prestigiose e autorevoli rassegne internazionali del settore, hanno ospitato, in quell’arco temporale, i movimenti che hanno rinnovato la pittura e gli artisti più importanti e rappresentativi del ‘900. Pordenone avrà quindi l’opportunità, dopo la splendida rassegna di apertura “Corrado Cagli e il suo Magistero”, di offrire alla visione e alla riflessione di appassionati, studiosi e critici, un percorso che ha fatto la storia artistica del secolo scorso.
La scelta dei curatori di ospitare gli artisti veneti e friulani presenti alle Biennali comprese tra il 1948 e il 1968, ci sembra quanto mai felice in quanto viene focalizzata una relazione tra l’ambiente veneziano, particolarmente fecondo per la sua tradizione e la sua internazionalità, e il Friuli, che esprimeva in quegli anni personalità artistiche di caratura mondiale.
Tra le due Biennali, quella del ’48, la prima del dopoguerra, che vede l’Italia ripresentarsi al mondo proponendo i maggiori artisti dell’epoca, da Picasso a Klee, da Duchamp a Mirò, fino al ’68, in cui tutto viene messo in contestazione e in discussione, passano gli esponenti veneti e friulani di una pittura che si pone ai vertici dell’arte italiana con figure come quelle di Afro, Music, Santomaso e Vedova, solo per citare alcuni.
Questa mostra, che comprende ben 240 opere ed è grandemente rappresentativa dei movimenti e delle tendenze di quel periodo, costituirà per Pordenone un ulteriore grande evento culturale e offrirà un momento di riflessione su uno dei periodi dell’arte moderna che hanno rinnovato la pittura aprendola a forme e sperimentazioni che hanno lasciato tracce profonde nella storia dell’arte.
SOMMARIO
- Le Biennali: dalla ricostruzione alla contestazione – Giovanni Granzotto
- Il Friuli alle Biennali – Gilberto Ganzer
- Biennali 1948-1968: quale la logica? – Ennio Pouchard
- FRONTE NUOVO DELLE ARTI
- Neo-cubismo a Venezia: Vedova e Pizzinato, Santomaso – Giovanni Granzotto
- ARTISTI/OPERE
- DA SAETTI ALLE NUOVE VIE DELLA FIGURAZIONE
- Bruno Saetti: le immagini e le cose – Dino Marangon
- ARTISTI/OPERE
- IL REALISMO SOCIALE E VISIONARIO
- II Realismo sociale e visionario – Lorena Gava
- Pizzinato dal premio Carnegie alla fotografia – Ennio Pouchard
- Per Armando Pizzinato – Mauro Corona
- ARTISTI/OPERE
- I MAESTRI E LO SPAZIALISMO
- Spazialismo: i Veneziani e la Biennale (1948-1968) – Dino Marangon
- Mario Deluigi alla Biennale di Venezia: 1948-1968 – Giovanni Bianchi
- Gino Morandis alla ricerca di nuove forme espressive – Barbara Morandis
- ARTISTI/OPERE
- I GRANDI SOLITARI
- I grandi solitari – Giovanni Granzotto
- ARTISTI/OPERE
- OLTRE L’INFORMALE VERSO LA GEOMETRIA
- Santomaso e la finestra aperta sul futuro – Leonardo Conti
- Per Emilio Vedova – Mauro Corona
- ARTISTI/OPERE
- I MAESTRI DELLA GRAFICA
- I maestri della grafica – Michele Beraldo
- ARTISTI/OPERE
- I ragazzi alle Biennali: i friulani Celiberti e Zigaina e i veneziani Licata, Rampin, Vianello e Zotti – Antonella Alban
- L’avvio di una doverosa revisione – Franco Batacchi
- Anticipazioni sulle Collezioni del Novecento del Museo Civico d’Arte di Pordenone – Angelo Crosato
- Immagini di repertorio