cm. 24 x 17, pp. 230, copertina rigida con sovraccoperta, tagliando rimosso al risvolto, in condizioni molto buone.
Sinonimo di «grande cucina» all’italiana, di preparazioni ghiotte e raffinate, di amore viscerale per la buona tavola, l’Emilia (e Bologna in particolare) ha sempre attratto i buongustai di ogni parte. Anche l’Artusi (romagnolo di nascita, fiorentino di adozione) nella sua famosa ricetta n. 9 dei tortellini affermava: «Quando sentite parlare di cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita». Ma la cucina emiliana soffre oggi della sua fama.
Sull’onda di questa conclamata validità, industrie alimentari, artigiani della pasta fresca, ristoranti e trattorie si sono avventati sui piatti più emblematici stravolgendo, in molti casi, tradizioni e buon gusto. Inqualificabili tortellini messi in vendita come prodotti veramente «tipici» e decine di cosiddette «trattorie bolognesi», con i loro falsi ragù e le false lasagne pasticciate, hanno logorato l’immagine di questa gastronomia.
Con questo libro si vuole ricordare, attraverso 320 facili e genuine ricette (corredate da consigli e curiosità) che la vera cucina emiliana, nelle sue varie province, nella sua realtà di gusti e di tradizioni non è, né quella proposta da alcune industrie e trattorie incapaci, né quella lunga e pesante della retorica, bensì quella di famiglia, fatta in casa: con semplicità e amore per le cose buone.