cm. 21,5 x 15,5, pp. 234, copertina rigida con sovraccoperta, leggeri ingiallimenti e fioriture, in buone condizioni complessive.
Proprio mentre è più viva la discussione sulla tradizione delle arti e delle forme di progettazione contemporanee, sulla loro continuità rispetto ai modelli anteriori, e sulla discontinuità fra modi di ricerca e nuove esigenze oggettive, sociali e produttive, questo libro di Nikolaus Pevsner propone un esame dei punti di partenza e delle fonti ideologiche e pratiche, che è tra i più ricchi, articolati e ragionati che oggi sia dato trovare.
Con sicuro acume pragmatico l’esame di Pevsner muove dal momento in cui di fronte ad un massiccio fenomeno di modifica quantitativa dei modi e delle ragioni di vita sociale, artisti, tecnici, e progettisti si posero il problema non solo di una svolta della condizione di invenzione e di produzione, ma di una interpretazione totale dei rapporti fra tecnologia e scienza, fra tecnologia e produzione, tra queste e ideazione stilistica e figurativa. Con i problemi conseguenti, di educazione artistica e formale, di consumo e di banalizzazione, di sudditanza dalla produzione e di riscatto da questa: problemi che nell’arco di appena un trentennio rovesceranno l’impostazione data da Morris e dai suoi amici, rompendo il fragile equilibrio fra tecnica e invenzione, portando gli artisti a ipotizzare un’area di lavoro e di presenza per il momento non realizzabile sul terreno concreto della produzione.
Fra termini della proposta del problema nella sua pienezza più vitale, e la successiva frattura, tra Morris e Bauhaus, si articola il libro di Pevsner, frutto di un quarantennio di ricerche: una indagine fitta e precisa, tramata da un magistrale senso della prospettiva storica e del complesso sviluppo degli avvenimenti e delle idee. Attraverso un’analisi di singolare ampiezza, che va dalla architettura all’arredamento e alle arti applicate, sino al l’argenteria e alla produzione vetraria, il paesaggio che Pevsner disegna evidenzia contraddizioni e discontinuità, fratture e riprese, proponendosi come una guida di rara felicità critica, capace di illumina re e sciogliere molti dei nodi, anche ideo logici, dell’attuale dibattito.