cm. 23 x 18, pp. 140, brossura con sovraccoperta, con fioriture, in buone condizioni complessive.
Un saggio che si rivolge alla storia e al commento critico della più recente architettura italiana, dal 1946 al 1958. Vi indicano i motivi della crisi del razionalismo italiano: di ordine ideale, tecnico, estetico, pratico; e vi si valutano le conseguenze che urbanistica e architettura si trovarono a dover trarre dalla particolare situazione italiana dell’immediato dopoguerra. D’altro canto, non vi sono trascurati i valori permanenti del razionalismo, che costituiscono quasi l’eredità e, ancora oggi, il tessuto essenziale della nuova architettura italiana. Vi sono infine individuati e discussi quegli svariatissimi agenti inter- ni ed esterni, i quali provocarono, e tuttora provocano, l’attuale versione di questa architettura italiana che, di fronte agli stranieri, pare avere ormai acquistato dignità di Scuola e carattere unitario, anche se poi si tratti di una sommatoria di espressioni. indipendenti, di un carattere dal quale la fantasia degli italiani sembra impegnata a escludere ogni ripetizione.