cm. 21 x 15, pp. 118, brossura, annotazioni bibliografiche a penna sull’ultima pagina, in condizioni molto buone.
Nel 1942 o giù di lì venne in capo a qualcuno di fare un libro collettivo sugli Indeuropei, che doveva essere di alta divulgazione; e me fu affidato il capitolo sulle lingue. Al solito, mi misi con lena al lavoro, mentre gli altri collaboratori, salvo un’eccezione, si guardarono bene dal meritarsi tal nome lavorando cosicché, quando giunse il diluvio del 1943, ci ritrovammo coi nostri manoscritti ormai da conservare nel cassetto, io e il mio compianto amico Giovanni Patroni. Il lavoro di Patroni fu più tardi da lui pubblicato come appendice alla seconda edizione della sua Preistoria, sotto il titolo: La formazione dei popoli nell’Europa antichissima e la diffusione delle lingue arie (Milano, 1951); ed è libro ricco di pensieri originali e geniali, purtroppo rimasto ignoto ai più. Il mio fu pubblicato alla meglio nel 1944, come un manualetto da servire per gli studenti di glottologia, dall’editore «Cisalpino», e fra le sue peripezie ci fu anche un bombardamento che mandò all’aria la composizione, la quale fu rifatta, a mia insaputa, di sulle bozze: senza troppi spropositi, del che sono grato all’ignoto proto dell’epoca.
Ora, l’amico Scarpat ha ritenuto non indegno di una riesumazione questo lavoro, e ha espresso il desiderio di farne una seconda edizione: desiderio al quale ho avuto la debolezza di non oppormi. Ma naturalmente a vent’anni di distanza, con tante nuove esperienze e con tante rinnovate meditazione sugli argomenti in esso toccati, bisognava compiere aggiunte e modificazioni non indifferenti. Spero che ciò mi sia riuscito abbastanza bene, sì che il libro non dia troppo l’impressione di un vecchio stivale rattoppato, e che il risultato sia un’esposizione sufficientemente chiara delle idee che io mi son venuto for mando sui problemi presentati dalla considerazione delle lingue indeuropee.