cm. 22 x 15, pp. 176, brossura, in ottime condizioni.
La Venezia Giulia, e Trieste in parti colare, sono forse la regione e la città d’Italia meno conosciute per quanto riguarda la loro cultura. Già alla fine della prima guerra mondiale, Benedetto Croce, in una sua lettera del 9 maggio 1923, consigliava l’istriano Francesco Salata di pubblicare «una collana e opuscoli di scrittori delle pro vince ex austriache, perché molte di quelle stampe o penetrarono poco in Italia o sono diventate rare». E così Croce specificava il suo punto di vista: «Desidererei che in tale collana si desse la preferenza a scritture riguardanti storia, usi e costumi locali, uomini del paese, questioni del paese… Per questo la triestina Anita Pittoni, con la sua indole ardente di pioniere, da oltre vent’anni si adopera per far conoscere in Italia e in Europa i documenti del patrimonio spirituale di Trieste e della Venezia Giulia, dopo aver dato vita alle «Edizioni dello Zibaldone», che hanno appunto l’intendimento di fissare i lineamenti complessi di Trieste e della sua provincia. Con L’anima di Trieste Anita Pittoni reca un altro contributo prezioso alla conoscenza della sua» Trieste: nella prima parte sono raccolte le Lettere al professore, iniziate nel ’64 «per essere in grado di fornire agli studenti, che vengono a Trieste, dalle varie università d’Italia e dell’estero per la loro tesi su l’uno o sull’altro scrittore triestino, non soltanto notizie a voce, ma informazioni scritte che collocassero lo scrittore preso in esame nel clima etico-storico della sua città». In realtà si tratta di un’intelligente e indimenticabile interpretazione di Trieste, corredata nella seconda parte (La voce di Trieste) da documenti inediti e stampe rare.