cm. 25 x 17,5, copertina rigida, in buone condizioni.
L’opera presente ha l’ambizione di proporre una silloge unica, mai tentata finora, dei testi originali e delle traduzioni poetiche di tutte le letterature europee, trascelte nell’arco storico che va dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. La scelta così concepita e stata operata nell’ambito della lirica, escludendo il teatro e i poemi narrativi.
Per affrontare un’impresa così vasta, chi l’ha concepita ha chiamato subito a condividerne il peso e la responsabilità numerosi specialisti, alcuni dei quali sono da considerare con-direttori dell’opera. Ma la loro cooptazione non ha puntato soltanto sulla competenza, bensì sulla sperimentata capacità di offrire ai lettori italiani versioni da collocare accanto ai testi, a confrontarne la struttura e il ritmo Naturalmente quando esistevano traduzioni poetiche di pregio non si è mancato di farvi ricorso, rendendo così omaggio a chi si era già cimentato autorevolmente.
I criteri sono stati fissati collegialmente e saranno verificati sempre nel corso della pubblicazione. Sono criteri di carattere storicistico, proprio perché un’antologia così ampia e con tanti traduttori, pur lasciando un certo margine al gusto individuale della scoperta, non poteva trascurare una rigorosa attenzione all’oggettivo sviluppo delle personalità prescelte, e un rispetto a quei testi che un vasto pubblico non vuole siano obliterati da un facile snobismo. Alla scelta seguono profili molto sobri con cenni biografici, connota- zioni critiche, commenti e orientamenti bibliografici essenziali, per esaudire le esigenze immediate del lettore e fornirgli al tempo stesso la possibilità di ampliare e approfondire.
Nel realizzare questa impresa abbiamo sempre avuto davanti. aldilà delle singole specializzazioni. il più ampio contesto cui tutti apparteniamo: l’Europa. L’Europa della cultura, s’intende, che come quella della cristianità con la quale si è iniziato, è molto più ampia della nuova patria che è nei cuori di tanti popoli.
Noi, lavorando a questa impresa, crediamo di esserci mossi con animo e coscienza di europei, fermamente convinti che, dopo le guerre civili che ci hanno dilaniati in contrapposti imperialismi. dobbiamo combattere solo con le armi della cultura. contro ogni forma di barbarie che minacci le sorti interdipendenti dell’umanità.
Sia lecito ripetere volgendo le parole di Dante a una sentenza di valore diverso e mondano: “Quinci si va chi vuol andar per pace”.