cm. 23 x 16,5, pp. 286, brossura, in ottime condizioni.
I rivolgimenti della fine degli anni Trenta, l’impatto della guerra sulle popolazioni di frontiera, i movimenti resistenziali, la presa del potere jugoslava, le foibe, la questione di Trieste, l’esodo istriano, il «lungo dopoguerra» triestino: sono questi i temi cruciali del volume di Raoul Pupo, che raccoglie all’interno di un percorso unitario una serie di saggi composti nel corso dell’ultimo decennio e che hanno contribuito in maniera rilevante alla ripresa del dibattito storiografico. sulle vicende del confine orientale italiano fra guerra e dopoguerra.
Il libro s’inserisce esplicitamente all’interno del filone interpretativo che considera la storia dell’area giuliana un concentrato esemplare dell’intreccio fra alcuni dei più rilevanti processi storici che hanno segnato la contemporaneità nel nostro continente, specialmente nella sua parte centro-orientale. Si pensi a questioni quali la logica della territorialità, che si è manifestata nell’ossessione di tracciare linee di confine d’ogni tipo, sul terreno e nel corpo sociale, il confliggere di componenti nazionali divise da aspirazioni, interessi, e in buona misura anche da concezioni diverse della nazione, ma concordi nella volontà di fare delle istituzioni dello stato l’«arma assoluta» nello scontro nazionale; il rapido succedersi sul medesimo territorio di regimi portatori di ideologie totalizzanti e tesi al controllo integrale delle popolazioni soggette; gli spostamenti forzati di popolazioni che hanno cancellato, assieme alla diversità etnica, la ricchezza culturale di tante parti del continente.
Di questa storia, gli anni che vanno dalla vigilia del secondo conflitto mondiale alla metà degli anni Cinquanta rappresentano certo uno dei momenti più drammatici, non solo per i lutti che li accompagnarono, ma anche perché gli assetti che ne sortirono segnarono un momento di frattura profonda nella storia delle terre alto adriatiche. Infatti, la delimitazione delle frontiere del dopoguerra, oltre a separare aree fra loro fortemente complementari, si accompagnò all’espulsione della componente italiana da buona parte della regione. Le contrapposizioni esplose in quegli anni, che sopraffecero in genere le logiche di solidarietà pur presenti nella società locale, avrebbero poi segnato a lungo la vita della comunità giuliana e la sua capacità di rapportarsi con l’esterno…