cm. 21 x 12,5, pp. 222, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
“L’onda dell’incrociatore” di Quarantotti Gambini è un romanzo di grande rilevanza nella sua produzione letteraria. Pubblicato nel 1947 da Einaudi e premiato con il Bagutta l’anno successivo, il libro ha ottenuto numerose edizioni e traduzioni in diversi Paesi europei, consolidando così il suo status di opera di spicco.
Il romanzo, ambientato nella suggestiva Sacchetta di Trieste durante gli anni ’30, affronta il tema della scoperta della sessualità da parte di alcuni giovani ragazzi che vivono nelle case galleggianti delle società sportive veliche e remiere, chiamate “canottiere”. Questa cornice ricca di atmosfera, con il mare, le barche da regata e il vento che caratterizzano Trieste, diventa lo sfondo di una giornata speciale del 1935, durante la quale si svolge una manifestazione in cui sfilano i reduci della guerra d’Africa, guidati dal duca d’Aosta.
Nel corso di questa giornata festiva, uno scherzo ordito dagli amici Ario e Berto ai danni di Lidia, compagna di giochi e sorellastra dei due, nonché del promettente campione di canottaggio Eneo, che intrattengono una relazione amorosa suscitando la curiosità inquieta dei due ragazzi, si trasforma in una tragedia. Nella maona (barca tradizionale) che viene fatta affondare, perde la vita un anziano alpino giunto a Trieste per partecipare all’evento.
La narrazione di questa giornata, insieme alla sua atmosfera e alla ricostruzione dettagliata dell’ambiente e dei personaggi, costituisce l’origine di un’indagine minuziosa e inquietante sul rapporto tra infanzia, adolescenza e età adulta. Il romanzo esplora la relazione talvolta oscura e ambigua dei bambini e dei ragazzi con gli adulti, i loro sogni, i turbamenti e le angosce che accompagnano la scoperta dell’eros. I giovani protagonisti attendono con ansia di integrarsi nel mondo adulto, progressivamente ne scoprono la natura, lo sognano e al contempo si sentono respinti. Cercano di inserirsi, ma allo stesso tempo aspirano a trovare realizzazioni e spazi di libertà al di fuori delle limitazioni imposte dalla realtà degli “adulti”, che rappresentano il loro punto di riferimento durante le loro esplorazioni e scoperte.