cm. 22 x 15, pp. 584, copertina rigida con sovraccoperta, qualche fioritura, in buone condizioni complessive.
Nel ribollire degli anni della rivoluzione sorse e si sviluppò in Russia una generazione di architetti i quali dettero vita a una straordinaria rivoluzione formale che prese il nome di costruttivismo. Il paese che tentava il più audace esperi mento politico della storia moderna sembrò in quegli anni la terra promessa della nuova arte e della nuova architettura e in realtà si può ben dire che nessun altro movimento del Novecento vide maggior entusiasmo di quello che animò i protagonisti del costruttivismo: El Lisickij, Rodčenko, Ginzburg, Tatlin, Gan, Leonidov, gli Stenberg. Di loro, delle loro idee, delle loro opere e, infine, del loro fallimento, questo volume offre il primo esauriente panorama organico, che va a colmare una sconcertante lacuna della storiografia del Movimento moderno.
Nell’ampio saggio introduttivo Quilici analizza i caratteri propri del l’avanguardia costruttivista – a torto ridotta a una variante «funzionalista» della concezione estetica materialista, o al romanticismo del l’avanguardia e utopistica – mettendo in relazione il vivace dibattito teorico con le vicende storiche e politiche degli anni dal 20 al ’30 e con le correnti d’avanguardia «occidentali», soprattutto il Bauhaus di Gropius. Nella seconda parte del volume sono invece raccolti e presentati tutti i testi significativi del costruttivismo e sul costruttivismo, quasi tutti inediti in Italia e nel l’Occidente, come il fondamentale Costruttivismo di Gan, la testimonianza diretta di Dokučaev sulla didattica del Vchutemas (con relativo raro materiale iconografico), i saggi di Tatlin e di Arvatov.