cm. 21 x 14, pp. 714, copertina rigida con sovraccoperta, lievi tracce d’uso ma in buone condizioni.
Ecco un romanzo a grande spettacolo, un romanzo caleidoscopico, eppure saldamente centrato in un motivo dominante, che conferisce al racconto un senso unitario e l’inconfondibile fisionomia dell’originalità. Un ardito pasta alla base di questo libro che l’Autrice illustre ha pensato e scritto con la sua incomparabile arte di narratrice consumata, arte evocatrice di tipi d’ambienti in dimenticabili, e alla quale deve la sua meritata fama mondiale. Qui, apparentemente rovesciando valori tradizionali, si esalta la potenza creatrice dell’egoismo. Elevato al rango di virtù cardinale dell’uomo, l’egoismo appare come il principio attivo, la molla segreta e profonda che, nella sua più genuina affermazione, spinge l’individuo non già alle forme degenerative del piccolo calcolo e del tornaconto meschino, ma alla ricerca di ogni cosa grande, alla realizzazione d’ogni autentico progresso umano. Tra sfigurato e redento, l’egoismo è la fonte stessa della vita, e la sua forza benefica si esprime nella figura del protagonista, l’architetto Howard Roark, l’impetuoso e tenace rivoluzionario della tecnica e dell’arte costruttiva, con l’evidenza di una personificazione mitica. La figura di Howard Roark ha la grandiosa e pacata autorità d’un demiurgo.