cm. 21 x 13,5, pp. 616, brossura, sottolineature a penna, per il resto in buone condizioni.
Nel 1928 Wilhelm Reich pubblicò un articolo intitolato Sull’analisi del carattere che, come fu da molti riconosciuto in seguito, doveva aprire una nuova era nella psicoanalisi. L’analisi era cominciata con l’interpretazione diretta dei sintomi del paziente; in seguito Freud aveva corretto questa pratica con l’intento di infrangere le resistenze del paziente. Con l’articolo succitato Reich dimostrava che tra le svariate resistenze ve n’era un gruppo da lui chiamate caratteriali. Il comportamento del paziente, cioè la sua «armatura» caratteriologica, veniva indicato come la chiave per penetrare nell’intero passato dell’individuo. Così il comportamento caratteriale attuale del paziente in dicava la strada per uscire dal caos delle contraddizioni psichiche. Questo testo rivela come Reich sia giunto, dallo studio del carattere, alla comprensione della base biologica delle nevrosi e, in ultimo, alla scoperta dell’energia orgonica cosmica. In tal modo l’analisi del carattere viene tolta dal regno della psicologia e messa sul solido piedistallo delle scienze naturali, sotto forma di biofisica orgonica.
In questo volume viene anche pubblicato un articolo, finora inedito, intitolato Il linguaggio espressivo del vivente, che introduce il lettore nel regno delle espressioni emozionali biofisiche, il campo principale della terapia orgonica, e in cui viene riferita la storia di un caso drammatico ed emozionante, il caso del primo paziente schizofrenico che sia mai stato curato con la terapia orgonica. Infine, un largo settore della scena sociale trova la sua spiegazione in uno studio sull’azione sociale esplicata dalle nevrosi in quella forma che Reich definisce «la peste emozionale».