cm. 21 x 14, pp. 120, brossura, dedica autografa dell’Autore, in ottime condizioni.
Scrive Renzo S. Crivelli: «Da uno strano incontro tra il protagonista e un personaggio somigliante al vecchio comico Gilberto Govi, inizia la rievocazione di un passato che riguarda la storia di Trieste tra il ‘44 e il ‘54. Questi gli ingredienti di un romanzo fatto di scatole cinesi e confessioni troppo a lungo taciute, in cui tutto ruota intorno alla figura di Antonio Traverso, rivissuta nella memoria del figlio Aldo. Chi era costui? Una spia degli americani, un agente doppiogiochista del Terzo Reich o del CNL? L’autore ci fornisce un mosaico accattivante, in un intreccio di ricordi e spezzoni di dossier, lasciandoci intendere che c’è ancora tanto da dire sulla Trieste di quegli anni. Una città cosi ben descritta nel film “Corriere diplomatico” del ‘52, dove in una scena un interlocutore spiega a un attonito Tyrone Power, mentre sorvolano Trieste in piena Guerra Fredda, che si tratta di un luogo pericoloso, infestato da spie di mezzo mondo. Prigionieri dell’odio, ben documentato sul piano storico, e uno specchio fedele di quei tempi. Vi si respira un’atmosfera rarefatta, dove il passato è ancora presente nelle strade, nelle case della città. Ma al di là dei ricordi cruenti, affiorano anche momenti teneri e appassionati, in cui i protagonisti sembrano mettere da parte l’orrore per rifugiarsi nella speranza».