Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 14,5, pp. 232, brossura, in ottime condizioni.
Contenuto:
Greci selvaggi sono uomini antichi posti fuori da ogni tradizione classicistica e visti non come modelli da imitare ma come produttori di forme di pensiero e di società dalle quali la costruzione di una antropologia storica non può prescindere.
Questo libro mostra come Ernesto de Martino (1908-1965) abbia tenuto costantemente presente, nei suoi studi di antropologia e di storia delle religioni, il dualismo che pervade la religione dei Greci. Attraverso un’indagine fondata sull’esame di numerosi documenti d’archivio, l’autore mette in luce una molteplicità di influenze che modificano l’interpretazione tradizionale, che vuole l’opera dello studioso del mondo magico, del lamento funebre meridionale, del tarantismo e delle apocalissi culturali come esito esclusivo dello storicismo idealistico crociano. La vicenda intellettuale demartiniana, collocata al centro di un fitto reticolo di interazioni, rivela un vasto orizzonte non provinciale né limitato al contesto italiano. A partire dalla riscoperta di una preistoria ignorata nella sua vita intellettuale, si sviluppa un percorso analitico che intende svelare i diversi aspetti della vicenda umana di Ernesto de Martino.