cm. 18 x 10,5, pp. 290, brossura, in ottime condizioni.
Apparsa in prima edizione nel 1924 (e già tradotta nei «Saggi» Einaudi nel 1961), quest’opera di Richards è uno dei punti di riferimento obbligati nel dibattito sull’estetica contemporanea, il testo fondamentale, teorico e sistematico (singoli capitoli sono dedicati a «come leggere una poesia», «come vedere un quadro», alla scultura, alla musica) di un pensatore che ha nel mondo anglosassone un posto paragonabile a quello di Croce nella nostra cultura. I metodi critici del positivismo logico e dell’analisi del linguaggio servono a Richards per combattere i luoghi comuni del discorso quotidiano e le posizioni ideologiche – dal moralismo tolstoiano all’«arte per l’arte» – in cui si è cristallizzato fino ad oggi il giudizio estetico. E il bisogno di verifica dei fondamenti d’ogni proposizione lo porta ad affrontare questioni preliminari che vanno dai presupposti dell’etica ai principali problemi di psicologia relativi agli effetti che l’arte opera sulla mente. Nel crocevia dove si scontrano le concezioni intuizionistiche dell’arte, il materialismo storico, la psicoanalisi, le eversioni delle avanguardie e le esigenze di un nuovo illuminismo, un libro come questo di Richards continua a proporre utili sollecitazioni.