cm. 23 x 16, pp. 156, brossura, in ottime condizioni.
A tre anni dalla scomparsa di Enrico Morovich, con questo saggio monografico Bruno Rombi riapre il discorso critico sul grande scrittore fiumano al quale aveva già dedicato nel 1986 il volume Morovich scrittore tra gioco e sogno (Liguria Editrice), oggi introvabile. Con questa nuova opera Rombi ripercorre l’esistenza di Morovich, dal momento della nascita a Pecine (20 gennaio 1907) a quello della morte (Chia- vari, 29 ottobre 1994) e sempre in rapporto ai diversi momenti della tormentata storia della sua terra d’origine. Ne analizza l’alterna vicenda letteraria, dal prestigioso esordio su «Solaria» nel 1929 alla competizione per lo «Strega» del 1991 col romanzo Piccoli amanti, allo spazio dedicatogli dalla più prestigiosa stampa nazionale al momento della sua scomparsa. Nel fare il punto sulla vasta bibliografia accumulatasi negli ultimi anni sullo scrittore, non trascura di accennare al «Caso Morovich» suscitato da Sciascia sulle pagine di «Tuttolibri», dopo il limbo letterario di decenni da cui l’hanno «tratto» critici quali Bàrberi Squarotti, De Nicola, Manacorda e Rombi stesso, con ciò donandogli, a partire dagli anni Ottanta, una nuova giovinezza letteraria. A Rombi si deve inoltre la cura dei romanzi moriviciani Piccoli amanti (Milano, Rusconi, 1990), La caricatura (Ivi, 1994), Contadini sui monti (Ivi, 1995) e del volume di ricordi Un italiano di Fiume (Ivi, 1992).