cm. 21,5 x 14, pp. 510, copertina rigida, in ottime condizioni.
La guerra del 1914 fu terremoto e rovina che fece andare in pezzi palazzi dorati, templi doviziosi, ricchezze sterminate, bontà di costumi, virtù e civiltà; così come se terremoto o rovina avessero mandato in pezzi l’Atene di Pericle, la Roma d’Augusto, la Venezia dei Dogi, la Firenze dei Medici.
L’altra, l’oscena, infame violenza armata del 1939 e 40, si limitò a frantumare i ruderi e gli avanzi dei palazzi crollati e dei templi distrutti. Del 1910 è lecito aver rimpianto, come d’un paradiso perduto; dei torbidi anni entre deux guerres, dei giorni già contaminati da proibizionismo e gangsters, da rivoluzioni e meticciati morali, non ritengo valga la pena di cercare né i dubbi natali, né la prevedibile fine.