cm. 21,5 x 13,5, pp. 666, brossura con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Molte delle difficoltà di interpretazione del complesso edificio teorico del Capitale e della sua struttura, molte delle polemiche sulle presunte contraddizioni interne traggono origine da un’insufficiente considerazione della specifica metodologia marxiana, a sua volta collegata all’uso della dialettica – debitamente «rimessa a testa in su» – di Hegel. La stessa storia genetica del Capitale dovrà affrontare lo studio dei fenomeni economici nella loro ‘concretezza’ dopo averli colti nella loro massima astrazione. Ricostruire questo metodo e seguirne l’applicazione dai Grundrisse der Politischen Oekonomie al Capitale, consente di chiarire problemi teorici rimasti a lungo controversi o, peggio, deformati dal “marxismo” accademico antico e recente. In questo denso e documentatissimo volume, ricco di implicazioni politiche non meno che di elucidazioni dottrinarie, Roman Rosdolsky segue lo sviluppo del piano originario dell’opera di Marx fino alla sua struttura definitiva, affrontando volta a volta i temi caratteristici dell’indagine marxiana: dalla prima formulazione della teoria del denaro, all’analisi del processo di produzione, ai capitoli sulla circolazione del capitale e su profitto e interesse. In tutto il volume e particolarmente nei capitoli conclusivi, Rosdolsky fornisce il quadro del dibattito che si è sviluppato attorno all’intera opera marxiana e ai suoi singoli temi: la rassegna tocca Tugan-Baranovskij, Hilferding, Lenin e la Luxemburg per quanto attiene alla polemica sugli schemi di riproduzione, e poi Böhm-Bawerk, giù fino ai più moderni interpreti di Marx, dalla Robinson a P. M. Sweezy.