cm. 18 x 11, pp. 356, brossura, lievi tracce d’uso, in buone condizioni.
I rapporti fra potere economico e potere politico nell’avvento e nel consolidamento del fascismo; il processo attraverso cui i – padroni del vapore – cioè i più potenti rappresentanti dell’oligarchia industriale e finanziaria italiana – delegarono a un sistema politico totalitario il compito di difendere e promuovere i propri interessi di classe; le gravissime deformazioni impresse all’organismo economico nazionale dalla ventennale alleanza fra classe politica fascista e Confindustria: questi – che la storiografia più recente ha riconosciuto come ì problemi centrali della storia d’Italia fra le due guerre – sono i terni dominanti del volume di Ernesto Rossi, che, dopo cinque edizioni, viene ora ripresentato in forma ampiamente riveduta e aggiornata. Dagli scandali bancari all’istituzione dl un rigoroso regime protezionistico all’ombra della mitologia autarchica; dall’imposizione di bassi salari alla politica fiscale e creditizia favorevole agli alti redditi, alla costituzione dell’IRI, l’esposizione del Rossi individua tutte le fondamentali scelte economiche del regime; scopre le costellazioni di interessi che esse erano chiamate a favorire; indica gli speciali meccanismi – politici, burocratici, giuridici – destinati a realizzarle, e che vennero progressivamente e stabilmente alterando le strutture dello stato e quelle del mercato nazionale; analizza minutamente la nuova classe dirigente modellata da quelle scelte, chiamata a gestirle e poi sopravvissuta, oltre il crollo del fascismo, a rendere più difficile, con le sue abitudini di malcostume e di incompetenza, la rinascita democratica. Il problema storico reale al quale il fascismo offrì, in Italia e in Europa, una sua distorta e catastrofica soluzione – e che è quello dei rapporti fra economia e politica, fra sviluppo produttivo e progresso democratico – non ha tuttora ricevuto una risposta definitiva. Un’analisi precisa della natura di classe del fascismo non è, perciò. soltanto un compito per la nostra coscienza storica, ma anche un passaggio obbligato per la nostra coscienza civile: la più sicura garanzia contro il ritorno, in forme comunque mutate, del passato.