cm. 22 x 14, pp. 232, brossura, in ottime condizioni.
Con queste Origini del fascismo a Ferrara, che riguardano in realtà tutto il Ferrarese, Alessandro Roveri prosegue e allarga il lavoro già iniziato con il suo libro Dal sindacalismo rivoluzionario al fascismo (Firenze, 1972). Si tratta di una ricerca innovatrice per l’attenzione posta dall’autore nel cogliere il nesso tra lo sviluppo del capitalismo e le vicende del movimento contadino in una delle regioni politicamente più vive e interessanti dell’It l’Italia centro-settentrionale: un’attenzione che si traduce nell’uso in telligente di tutte le fonti statistiche e di archivi pubblici e privati al fine di ricostruire l’intreccio tra le vicende dei leader contadini come dei capi del fascismo e qui la figura di Italo Balbo esce adeguatamente illumi – nata e il ruolo delle masse nella crisi del primo dopoguerra. Contrariamente a una tesi portata avanti su questi anni dalla storiografia “moderata,” la ricerca di Roveri mostra come fin dalle origini il movimento fascista, a cui pure si aggrapparono sottoproletari e sbandati, fosse organicamente legato al capitalismo agrario e a una classe dominante in crisi di fronte all’ascesa del proletariato.