cm. 21 x 15, pp. 662, brossura, in buone condizioni.
Questo saggio esamina le origini del nichilismo nelle concezioni aristoteliche, ponendo l’accento su come il pensiero occidentale abbia trattato il significato dell’ente nel corso della storia. La cultura contemporanea spesso fraintende il significato radicale del nichilismo, attribuendogli una connotazione diversa da quella sottolineata da Nietzsche e Heidegger. In questo contesto, la convinzione del nichilismo è interpretata come la convinzione che gli enti non abbiano alcun valore, mentre in realtà essa sottolinea la natura effimera e mutevole dell’essere. Questo saggio mira a esaminare come l’essenza dominante nell’ontologia aristotelica contribuisca a configurare il nichilismo e a dar luogo a una visione ambigua dell’ente.