Rumiz, Paolo – VENTO DI TERRA Istria e Fiume – I ed., Il Piccolo 1994
cm. 21 x 14, pp. 126, brossura, in ottime condizioni.
l’Istria ha in sé i numeri per diventare, al contrario della Bosnia, uno spazio di riavvicinamento fra le due Europe. Nei Balcani l’orrore nasce dalla paranoia di far coincidere stato e nazione. In Istria il riconoscimento pieno delle autoctonie può diventare invece elemento di forza, anziché di debolezza, delle diverse sovranità statali. A loro volta le nazionalità, amalgamate dalla riscoperta di un nuovo, spontaneo regionalismo, sentono la necessità di uscire dal ghetto culturale presidiato dalle rispettive oligarchie. Ed ecco, di fronte agli effimeri confini della politica, riemergere la frontiera autentica, quella che separa le «polis» aperte sul Mediterraneo dal mondo dinarico ferocemente chiuso in sé stesso. È da questa frontiera che soffia con violenza sull’Istria il vento di terra, metafora della pressione biologica dell’Hinterland e dell’instabilità dei Balcani.