cm. 19 x 12, pp. 168, brossura, in ottime condizioni.
Un libro di realismo cristiano, con una sofferta maturità di giudizio sulla condizione attuale delle Chiese e sul doloroso travaglio della loro crescita verso un’unità che il mondo, la società «secolare» possano avvertire salvifica, indispensabile a loro stessi; un’opera sostenuta dal vigore perseverante della speranza, capace di sormontare le tenebre di a notti oscure» non della fede personale, ma di intere comunità; una voce franca, senza condiscendenze e cedimenti, proprio perché risoluta a non abbandonarsi alle facili polemiche. Attraverso queste pagine, vissute e insieme trasfigurate dal fuoco di una riflessione appassionata, ora stese con l’immediatezza dell’annotazione che si verga sul diario personale, ora decantate in un sobrio conciso dettato, la comunità di Taizé partecipa di tutta la problematica sconcertante che assedia i nostri giorni: la tentazione della violenza, anche entro le Chiese, l’affannosa ricerca del nuovo, la iconoclastia verso la tradizione, la rivolta contra l’autorità, la crisi cruciale della vita comunitaria religiosa, l’impazienza dei giovani. I segni di un futuro più cristianamente umano nelle strutture ecclesiali e nel mondo richiedono però «gesti di coraggio», uno sforzo perché la «dinamica della cattolicità» si instauri nel suo senso più positivo perché la «nuova società» nasca dalla vera «violenza creatrice» non nichilista, sorretta da quel profetismo che, Schutz confida, «non è morto».