cm. 24 x 17, pp. 46, brossura, in ottime condizioni.
Del fatto che Virgilio Giotti fosse, oltre che grande poeta, interprete del l’anima popolare della città (come titolava un quotidiano nel decimo anniversario della scomparsa), anche disegnatore di non minor caratura e che fosse capace di muoversi con agilità tra parola ed immagine il più vasto pubblico lo venne a sapere appunto nell’occasione delle celebrazioni volute dal Comune nel decimo anniversario della morte. Allora si era nel 1967 gli fu intitolata la piazza che porta tuttora il suo nome e fu allestita al Museo Revoltella la prima mostra di sessantadue disegni inediti, scelti da Anita Pittoni e Marcello Mascherini. Per la verità l’intero corpus dei disegni di Giotti fu presentato privatamente dalla stessa Anita Pittoni agli amici dello «Zibaldone» fin dal 1957. Per la mostra allestita al Museo Revoltella non fu stampato un catalogo e di ciò si rammaricò Giulio Montenero nella sua recensione su «Il Piccolo» del 1° ottobre 1967, auspicando nel contempo che si pensasse ad un’esauriente monografia, «… così da lasciare documento preziosissimo su Giotti pittore, anzi su Giotti senza altro…». Sono passati quasi vent’anni da allora, la monografia non è stata fatta, ma i disegni di Giotti si sono cominciati a vedere in giro in diverse occasioni, quali esposizioni di piccoli gruppi di opere e la loro pubblicazione in volumi e fascicoli, come implicito commento visivo alla produzione letteraria del poeta, alla analisi critica su di essa ed anche a ricerche di carattere biografico e simili, per non parlare di riproduzioni apparse sulla stampa quotidiana e periodica.