cm. 24 x 17, pp. 112, brossura, in ottime condizioni.
La scomparsa della “guidovia” ha suscitato numerosi rimpianti, ma ci si potrebbe chiedere il motivo di tanta nostalgia per quel mezzo di trasporto così caratteristico. Forse solo un romanticismo dei nostalgici? Anche io ricordo l’esperienza della salita in guidovia, che non era esattamente comoda. Spesso si saliva affollati e rumorosi, senza molta preghiera, tra persone che spingevano e litigavano per un posto. Nonostante ciò, la guidovia è rimpianta da tutti. Era diverso quando si riusciva a salire in un numero adeguato: attraversare i tornanti lentamente e poter ammirare panorami incantevoli, frammenti di orizzonti lontani che illuminavano il cuore prima ancora che gli occhi… Sì, questo era l’ascesa giusta. Lentamente, con l’unico scopo di contemplare, pregare e godere.
In questo senso, il modo migliore per un’ascesa “religiosa” è sempre stato e sarà sempre il cammino a piedi, il vero simbolo del pellegrinaggio e di tutti i suoi autentici elementi: il silenzio, la compagnia, la contemplazione, la fatica, la condivisione di un semplice e gustoso cibo fatto in casa, la gioia dell’arrivo che fa dimenticare la stanchezza e infine l’incontro con Maria nella “casa Santuario”, che è sempre così familiare perché impregnata delle fatiche e degli odori dei nostri antenati, l’abbandono del cuore nella preghiera, la riconciliazione con Dio. Indimenticabili sono anche le feste conviviali sui prati che giustificavano e coronavano ogni fatica. Questo era e altro ancora era il pellegrinaggio alla Guardia. Prima a piedi, poi in sella a un mulo o su una carriola trainata dai buoi, se si era fortunati… fino all’avvento della “magica” guidovia. Oggi è inutile rimpiangerla… Motivi finanziari implacabili hanno superato quel mezzo e l’hanno sostituito con l’automobile, spesso criticata. Altre idee innovative si affacciano oggi. Tutto è valido e forse possibile. Tuttavia, l’auspicio è che nessuno dimentichi il “perché” e il “come” una certa salita alla Guardia donava al cuore un certo sapore. Se vogliamo preservare la Guardia come affascinante meta di pellegrinaggio e non come un luogo di consumismo religioso, dobbiamo chiedere a chiunque si occupi dei trasporti di ricordare la specificità di questo luogo. Ignorarla sarebbe una profanazione non solo di un luogo sacro visitato da Maria e da milioni di uomini e donne, ma segnerebbe anche la sua insignificanza turistica.