cm. 24 x 17, pp.126, brossura, in ottime condizioni.
Il Giuseppe Garibaldi, l’incrociatore portaeromobili entrato in servizio nel 1985, ha rappresentato un traguardo di lunga attesa per la Marina Militare Italiana. Dopo quasi un secolo di desiderio, finalmente l’Italia aveva la propria aviazione navale grazie a questa nave, costruita nei cantieri navali di Monfalcone. Questo evento ha segnato anche il completamento di oltre 50 anni di sperimentazioni nell’ambito delle navi da guerra, portando alla realizzazione di una vera e propria portaerei.
La necessità di avere una portaerei era stata avvertita da tempo, come dimostrano i numerosi tentativi effettuati nel corso degli anni. Già negli anni ’20 si cercò di trasformare incrociatori e navi passeggeri in imbarcazioni dotate di ponti di volo per consentire il decollo e l’atterraggio di velivoli. Durante l’inizio della Seconda guerra mondiale furono progettate le navi Aquila e Sparviero con lo stesso obiettivo. Questo libro, scritto da Nico Sgarlato, racconta la storia delle portaerei italiane, il loro sviluppo in altre nazioni, nonché i loro impieghi attuali e futuri. In particolare, si sofferma sull’aviazione navale e sul ruolo di rilievo che essa svolge nelle operazioni di guerra e in tempo di pace.
L’autore fornisce un’appendice contenente schede tecniche dettagliate sugli aerei e gli elicotteri dell’aviazione navale italiana. La prefazione del libro è stata scritta dall’ammiraglio B. Guardiano, che in qualità di Capo Ufficio Progetti Navi Maggiori della Marina Militare, ha avuto un ruolo fondamentale nella progettazione del Giuseppe Garibaldi. Questo volume rimane estremamente rilevante anche oggi, all’inizio del terzo millennio, in attesa della costruzione della Nuova Unità Maggiore (NUM), che prenderà il nome di Andrea Doria.