2 voll., cm. 18 x 11, pp. 190 + 212, brossura, in buone condizioni.
Mancava, nella nostra editoria, una storia completa della rivoluzione messicana degli anni 1910-1920, la prima delle grandi rivoluzioni del nostro secolo. Questo libro dello studioso radicale Silva Herzog viene perciò a colmare un vuoto e offre al largo pubblico la possibilità di conoscere la storia e i retroscena di avvenimenti di capitale importanza non solo per l’America Latina ma per tutto il mondo. Il processo, che trasformò nel giro di un decennio le strutture sociali del Messico, viene esposto nelle sue cause economiche e sociologiche e seguito attraverso le grandi lotte contadine, che portano i nomi famosi di Villa e Zapata; i tentativi di restaurazione; la disfatta dei militaristi reazionari guidati da Victoriano Huerta, e la vittoria del partito rivoluzionario.
La rivoluzione messicana, nata come movimento di masse contadine, non raggiunse il suo scopo principale: la lotta delle fazioni all’interno del partito rivoluzionario farà sì che la borghesia raggiunga un vantaggioso compromesso. Zapata e Villa saranno tolti di mezzo. Da allora, lo sviluppo sociale in Messico è stato lento e contraddittorio, come dimostra tragicamente la strage delle Olimpiadi del 1968. Questo libro, ricchissimo di materiale informativo, rappresenta, nella sua oggettività e nel rigore storiografico che lo anima, una lettura fondamentale sulla rivoluzione messicana, da cui non è possibile prescindere se ci si vuole rendere conto della situazione attuale dell’America Latina, delle sue dipendenze dall’imperialismo statunitense, e della sorte riformista delle sue rivoluzioni nazionali.