cm. 24 x 16, pp. 276, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Nel XVI secolo stavano uno di fronte all’altro due imperi mondiali: quello spagnolo di Carlo V, imperatore romano-germanico e con i suoi domini in America latina, il più grande della croce che sia mai esistito; l’altro era l’impero ottomano del sultano Solimano II, il più vasto della mezzaluna che sia mai esistito. Questi due imperi si scontrarono nell’Africa settentrionale, nel Mediterraneo e nella regione danubiana. La loro lotta determino l’immagine del mondo di allora – la lotta per il predominio. un combattimento che fu sostenuto sul Mediterraneo. in Ungheria ed in Austria. L’Ungheria rifiutò alla Porta Sublime il diritto di marcia verso l’Austria, e l’esercito ottomano anniento l’armata di Luigi II d’Ungheria a Moháes, sul Danubio. Ferdinando, cognato di Luigi II d’Ungheria e fratello minore di Carlo V, ereditò i troni di Boemia e d’Ungheria. La lotta continuò. Anche nell’occidente cristiano infuriava però una lotta: quella della Chiesa contro i Protestanti, e quella dei sovrani (Francesco l di Francia in testa) contro Carlo V, di coloro che temevano un predominio d’Asburgo e che si allearono con la Porta Sublime del sultano contro la Casa imperiale. L’Europa era divisa in due: il confine tra l’impero ottomano e l’occidente attraversava l’Ungheria – come oggi il confine tra Europa occidentale ed orientale attraversa la Germania. Ferdinando, il secondogenito, nacque in Spagna e fu educato nella più severa tradizione spagnola. Quando assunse i governi sull’Austria. l’Ungheria e la Boemia non capiva le lingue dei suoi popoli. Ma aperto e zelante qual era imparo in breve tempo a conoscere i paesi sui quali doveva regnare. Nella lotta delle potenze mondiali lui, i suoi regni, occuparono una posizione chiave. Alla bellissima moglie Anna, principessa d’Ungheria, rimase attaccato durante tutta la sua vita con costante amore e fedeltà. Fu la giustizia a guidarlo e quando il sultano Solimano, il suo nemico più accanito, ricevette la notizia della morte di Ferdinando, esclamò: “Era un giusto sovrano”. Ferdinando pose le basi della monarchia austro-ungarica. Essa sopravviverà all’impero spagnolo ed a quello ottomano.