cm. 20,5 x 12, pp. 204, brossura, in ottime condizioni.
Nella Trieste degli anni Cinquanta una ragazza di nome Speranza, figlia di esuli istriani, inizia la propria educazione sentimentale. Fin da piccola la madre le insegna ad amare la cucina, i sapori dei piatti, le storie che in essi vivono. All’atmosfera protetta della casa si contrappone quella dura della città. Una Trieste che sta attraversando uno dei suoi momenti più critici: l’occupazione da parte degli alleati, i conflitti fra opposti schieramenti, gli scontri di piazza. Un mondo di adulti che non potrà più abbandonare, soprattutto dopo l’improvvisa e prematura scomparsa della madre. Rimasta sola con il padre, Speranza conoscerà le bettole di infimo ordine della città vecchia, i locali di via Cavana, i buffet, le osterie e anche i ristoranti eleganti che può guardare solo da fuori. Nel suo viaggio Speranza incontrerà un’umanità ruvida, dolente, spregiudicata o gaudente che la strapperà definitivamente dall’infanzia dorata e perbenista. Un po’ come accade negli stessi anni alla sua Trieste.