cm. 22,5 x 14,5, pp. 182, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Da Annibale a Giulio Cesare, da Alessandro a Napoleone, i “grandi capitani” hanno incarnato il “superuomo”, addirittura sono apparsi quali prototipi del moderno “Superman”. Non per nulla ad alcuni di questi “grandi capitani” la tradizione mitistorica fece compiere imprese degne, appunto, di un Superman: Achille che lotta con fiumi divini e vince il duello; Diomede che combatte – e vince! – contro lo stesso Ares, il Dio della guerra; Alessandro che sale in cielo con un carro trainato da grifoni o scende nelle profondità marine chiuso in fantascientifiche cupole di cristallo, e via dicendo. Ma, a parte il mito, i “grandi capitani” hanno sempre affascinato forse perché a noi sembra siano riusciti ad essere quello che ciascuno di noi “vorrebbe essere”, cosicché la loro grandezza è il risultato di due componenti: la realtà storica della loro vita e delle loro imprese, delle loro gesta e la nostra “frustrazione quotidiana” che ci spinge ad ingigantirli ulteriormente ed a proiettare in essi quella grandezza fascinosa della quale vorremmo essere dotati noi stessi. ln questa “galleria” di biografie di “grandi capitani” non c’è che l’imbarazzo della scelta: dall’eroe che combatte per un ideale di libertà (come Francesco Ferruccio), al “capitano di ventura” (come Muzio Attendolo Sforza); dal “conquistatore del mondo” (come Napoleone), all’eroe “nazionale” (come Garibaldi). Ed, in ciascuna biografia, una pagina di storia, una tappa della lenta, graduale, sofferta ma inarrestabile avanzata verso quella unità, libertà ed indipendenza di questa nostra Italia che, pur con tutti i suoi difetti, le sue pecche e le sue manchevolezze, pur con tutto quanto non sia stato fatto o sia stato fatto in modo imperfetto, è pur sempre – e non può e non deve essere altro! – la “nostra Italia” e tale resterà e dovrà restare anche dopoil1992.