cm. 19,5 x 13, pp. 384, brossura, in buone condizioni.
Dopo la pubblicazione dell’Epistolario (1950) e degli Appunti e non di diario (1953) inediti, fra le prime ristampe degli Scritti di Scipio Slataper, che la nostra Casa editrice ha affidato pure alla cura di Giani Stuparich, rivedono la luce questi Scritti politici, pubblicati la prima volta nel 1925 a Roma, editore A. Stock. Rispetto alla prima edizione, da molto tempo esaurita, questa nuova edizione presenta il vantaggio d’una silloge più ristretta e unitaria, sfrondata degli articoli e delle note polemiche marginali. Ne risultano meglio la sostanza e lo sviluppo del pensiero politico di Slataper, che s’inizia con le “Lettere triestine”, pubblicate ne “La Voce” dal febbraio all’aprile del 1909, e si conclude col Saggio su la figura politica di Emilio Visconti Venosta, rimasto frammento, perché, cominciato durante la convalescenza delle ferite riportate a Monfalcone, nell’estate del 1915, fu interrotto dal ritorno al fronte e dalla morte dell’autore sul campo di battaglia del Podgora. Pensiero politico che, dal complesso e drammatico problema di Trieste, s’allarga al problema dell’intera nazione, posta drammaticamente di fronte al suo destino storico dallo scoppio della prima guerra mondiale. Scipio Slataper, scrittore politico, più che temperamento di giornalista, ebbe temperamento storico: la preparazione, la capacita intuitiva, la profondità degli intenti fanno si che i suoi scritti, anche se affidati in gran parte a giornali e riviste, siano validi oltre l’occasione che li ha ispirati o provocati. Essi impostano sempre e agitano, con appassionata e geniale ricerca della verità, argomenti della nostra vita contemporanea, che tornano più attuali che mai nell’ora presente in cui il corso fatale della storia ha voluto riaperta per l’Italia la questione vitale dei suoi confini orientali e dell’equilibrio nell’Adriatico.