cm. 23,5 x 16,5, pp. 330, copertina rigida con sovraccoperta e fascetta editoriale, in condizioni molto buone.
L’Organizzazione Todt fu il più grande cantiere edile della seconda guerra mondiale, e, insieme, una grande macchina per lo sfruttamento di risorse materiali e umane: a milioni di individui rastrellati nell’Europa occupata fu imposto il lavoro coatto (sia attraveso la leva militare di classi abili, sia tramite la mobilitazione civile che coinvolse uomini, donne e ragazzi) il cerchio più ampio del sistema concentrazionale nazista, bacino da cui attingere la manodopera per le industrie belliche tedesche e per le ditte impegnate nei programmi di edilizia militare. L’attività della Todt nella Zona d’Operazioni “Litorale Adriatico” ebbe un braccio ulteriore allorché, a partire dall’autunno 1944, il Supremo Commissario Rainer, preoccupato dalle voci si un’offensiva nemica, decise la costituzione di una propria organizzazione per il lavoro coatto, la cosidetta Sonderauftrag Pöll,i cui cantieri erano vigilati e presidiati da forze dipendenti dal comando Einheit R della risiera di San Sabba. Se per molti il lavoro coatto rappresentò una sorta di precaria àncora di salvezza, per troppi altri, come conseguenza dei sistemi punitivi e di selezione dei nazisti, esso si trasformò nel calvario della deportazione in Germania. In quei mesi tanti maturarono le scelte più difficili, passando con il movimento partigiano ed insurrezionale, o praticando le forme più diverse di sabotaggio per ostacolare i disegni dei nazifascisti.