cm. 19,5 x 12, pp. 362, brossura, in buone condizioni.
I fronti popolari, Stalin, la guerra: il sottotitolo di questo terzo volume dell’opera di Paolo Spriano indica l’orizzonte internazionale in cui si colloca la vicenda storica dei comunisti italiani dal 1935 in avanti. È l’epoca dell’impresa abissina, della guerra civile spagnola, di Monaco, dell’attacco nazista alla Polonia, dello scoppio della conflagrazione generale. L’orizzonte internazionale determina anche lo sviluppo della lotta all’interno del Paese contro la dittatura fascista. Una delle caratteristiche di questo terzo volume è proprio di mostrare con una documentazione amplissima – il nesso reale tra il processo unitario dell’antifascismo italiano emigrato nella Francia del fronte popolare e sui campi di battaglia di Guadalajara, di Brunete, dell’Ebro, e il sorgere in Italia di un «nuovo antifascismo» animato dai giovani. Si tratta di un movimento generale che ha in sé una dialetti ca assai complessa: il lettore vedrà che tutti i temi che si porranno nella prospettiva della Resistenza, da quello dell’unità di azione tra socialisti e comunisti a quello della Costituente, dal rapporto tra lotta democratica e lotta socialista a quello. con gli alleati occidentali o con l’Urss, già sono anticipati tutti qui.
Il tema di Stalin, dello stalinismo, emerge in modo non meno centrale. Spriano l’ha sviluppato tenendo a fuoco le sue contraddizioni e i suoi effetti nel quadro di un’Europa percorsa e percossa dal nazismo: ha analizzato novità e limiti del VII congresso dell’Internazionale comunista, ha rievocato i pro cessi di Mosca nella loro allucinante dinamica e nella eco che suscitano presso l’opinione pubblica e tra i militanti, fino alle repressioni condotte nelle file dei vari partiti. Ma ha soprattutto individuato nella vita della direzione comunista ita liana nel 1937-39, nella sua crisi, il momento della massima contraddizione.
In questo generale dramma, trovano il loro rilievo i protagonisti della vicenda: da Stalin a Trockij, da Togliatti a Rosselli, dai più noti dirigenti politici alle migliaia di combattenti garibaldini in Spagna.