cm. 24 x 16, pp. 196, copertina rigida con sovraccoperta, data a penna, in ottime condizioni.
Quando apparvero per la prima volta, nelle ro venti giornate del ’45, le corrispondenze della giornalista inglese Sylvia Sprigge furono salutate dagli Italiani di Trieste come la controprova autorevole che quanto essi venivano affermando sulla politica di occupazione jugoslava della città giuliana non erano farneticazioni di nazionalisti esaltati, ma testimonianze di una realtà drammatica. Dopo più di quarant’anni quegli scritti vengono ora pubblicati in italiano, mettendo a disposizione di tutti i lettori un documento vivo di quella che fu un’appassionata battaglia politica, un documento che è al tempo stesso un esempio, pur nella chiarezza dei presupposti, di pacatezza di giudizio, frutto dello sforzo di par lare il linguaggio dei fatti e non quello della retorica, dell’impegno a comprendere, senza rinunciare a valutarli secondo il proprio punto di vi sta, il perché degli avvenimenti. Riproporre oggi quei testi, così vicini ed assieme così lontani nel ricordo di chi visse le trepidazioni di allora, ponendoli a confronto nel medesimo volume con le acquisizioni più aggiornate del dibattito storio grafico, significa non solo riandare con la me moria ad un passato doloroso, ma richiamare l’esigenza, che comincia a farsi strada su entrambi i versanti del confine, di riprendere a discutere di una storia difficile andando al di là delle pole miche, ma anche senza cadere nella trappola delle rimozioni o delle verità ufficiali da difende re, per non rimanere ancora prigionieri di ciò che è accaduto.