cm. 21 x 14, pp. 116, brossura, firma di appartenenza, in condizioni molto buone.
Tra presagi dell’orrore sempre più vicino, nella sua stanza una donna sfiorita rincorre giovanili intermittenze del cuore. In un treno che ancora può correre liberamente nella notte bosniaca, uno scienziato si lascia trasportare in un viaggio nella memoria. Come in una visione, o in una fotografia destinata a tramandare i fatti di un secolo ai nipoti dei nipoti, appare un mondo che ora si sta frantumando. È quello dell’io narrante che ricorda la nonna devota mentre fa il segno della croce dinanzi all’icona, e rimpiange i giochi nell’orto del vicino che prega sul suo tappeto rivolto verso la Mecca.
Guardando nell’abisso che sta davanti a loro, un poeta iconoclasta, un professore cinico e un pittore attonito tentano, inutilmente, di contrapporre la logica e la ragione al caos.
In queste e altre vicende di eroi d’ogni giorno s’intrecciano, in una narrazione secca ma ricca di colori, sfumature e sensazioni, passato e presente, fantasticherie e realtà, ragionamento e ossessioni, verità e menzogne.
I racconti di Bozidar Stanisic, prima voce letteraria che riesce a farsi sentire dalla Bosnia massacrata, sono stati scritti immediatamente prima e durante la guerra scoppiata nel 1992. Appassionati e accorati evocano, intatto ma già consapevole della catastrofe, quel mondo multiforme e affascinante dove Occidente e Oriente si uniscono e si scontrano, proprio mentre viene consegnato alla morte.