cm. 30,5 x 24,5, pp. 220, copertina rigida con sovraccoperta e acetato e cofanetto, in ottime condizioni.
Mentre la borghesia lotta per assicurarsi la supremazia sociale, il Settecento assiste all’elaborazione della maggior parte dei temi fondamentali del mondo moderno. Ora, è impossibile separare l’avventura della coscienza, le trasformazioni materiali, le dispute sull’arte e la teoria del Bello. Su alcuni aspetti principali del secolo dei Lumi, questo libro propone un’interpretazione sintetica. Il bisogno d’agire e di sentire determina uno stile ed un ritmo dell’esistenza. Ovunque fermenta lo spirito di libertà che ispira i libertini come i libertari. Le arti decorative, legate alle tradizioni di ostentazione dell’aristocrazia, sono rimesse in discussione. Una frazione della borghesia vincitrice cerca di brillare alla maniera dei nobili, negli eccessi della decorazione rococò. Ma un’altra frazione della classe in ascesa critica il lusso in nome d’un ideale di verità e di semplicità. La critica dei filosofi e degli enciclopedisti prepara l’avvento del gusto neoclassico. Suggeriscono un’immagine nuova del genio. Alla dissipazione della festa galante e degli spettacoli menzogneri, vorrebbero sostituire la pienezza delle festività patriottiche. Le feste della Rivoluzione cercheranno di realizzare questo fervore unanime. Tentativo effimero. Per soddisfare il proprio gusto per la vita intensa o il desiderio d’unità, gli artisti si volgeranno verso la natura selvaggia o verso orizzonti immaginari. La rappresentazione delle rovine, l’arte dei giardini sono ossessionate dal sentimento d’una felicità perduta, d’un idillio impossibile. Ma, opposto a questo tormento nostalgico, vediamo svilupparsi, negli ultimi anni del secolo, un atteggiamento volitivo, capace di conferire all’arte ed alla vita un nuovo stile. Possiamo già scorgervi la nostra fisionomia.