cm. 22,5 x 14, pp. 314, copertina rigida con sovraccoperta, in buone condizioni.
Da anni ormai il dibattito sulla modernità, sui suoi fondamenti e sulla sua dissoluzione (o redenzione) nel postmoderno impegna i filosofi e trova un’attenta eco nel dibattito culturale e sui mezzi di informazione.
In questo saggio ambizioso e di esemplare chiarezza, Stephen Toulmin affronta il problema alla radice. Per aiutarci a comprendere la nostra epoca e il suo profondo disagio, ritorna alle origini della modernità, quando si delineò il sogno di una nuova «Cosmopolis», il progetto di una società ordinata secondo i principi della nuova scienza della natura: sorta in un’Europa devastata da guerre e fanatismi, cresciuta all’ombra del rigido razionalismo di Cartesio e Newton, questa concezione ha dominato per oltre tre secoli la scena del pensiero. Dopo aver preteso di dettare le sue leggi alla società e a un essere umano concepito sulla sua misura, ci lascia oggi in eredità il crollo delle ideologie in campo politico, la crisi delle certezze in campo scientifico, un vuoto preoccupante in campo etico.
Ma Cosmopolis non è solo una provocatoria e polemica revisione storica, la puntigliosa e illuminante ricostruzione di una pagina fondamentale dell’evoluzione delle idee, la denuncia di un programma filosofico «segreto», o meglio implicito, al quale dobbiamo progressi in tutti i campi dello scibile umano, ma che ora rischia malinconicamente di dissolversi.
Prima di tutto questo saggio sempre lucido e appassionato vuole essere il motivato e convincente manifesto di un riscoperto umanesimo: un nuovo progetto, questa volta esplicito e dichiarato, che ritrovi la saggezza di Erasmo e Rabelais, Montaigne e Shakespeare, e ci permetta di affrontare le grandi sfide del nostro tempo e i problemi di maggiore attualità: dall’ecologia all’ingegneria, dalla morale alla politica. Senza ovviamente offrire ricette miracolose, Toulmin ci suggerisce l’atteggiamento più costruttivo per misurarci con il futuro e con le inevitabili incertezze dell’esperienza umana: riconciliando la precisione delle scienze esatte con la sensibilità e con l’impostazione liberale della tradizione umanistica.