cm. 21,5 x 15,5, pp. 400, copertina rigida con sovraccoperta, sigla a penna, in buone condizioni.
Diventano sempre più rari i libri capaci di appassionare diverse generazioni di lettori. Le mode, i gusti corrono in fretta, e dei successi di ieri ci perviene solo una debole eco. Tsushima di Frank Thiess costituisce una delle poche eccezioni a questa regola. Apparso per la prima volta nel 1938, fu accolto da un successo clamoroso, e ristampato in decine di edizioni. Oggi viene presentato a nuovi lettori, cui ripropone le sue qualità di grande libro di lettura, capace al tempo stesso di stimolare una meditazione sul gioco delle forze, dell’audacia e dell’imprevisto che fa la storia.
Thiess sa infatti come raccontare una vicenda, sa scegliere i particolari e disporli in un grande affresco, con un taglio che per la sua agilità si direbbe quasi cinematografico.
Il conflitto è quello che nel 1904-5 oppone russi e giapponesi, e propizia due importanti eventi: la rivoluzione che scoppierà in Russia in quello stesso 1905 e l’assurgere del Giappone a potenza-guida dell’Asia. Con sensibilità di storico, Thiess descrive le varie fasi del contrasto, la preparazione della guerra, il gioco diplomatico, le mosse dei politici. Da una parte vi sono i giapponesi, che solo da pochi anni hanno cominciato a mandare in Europa i loro giovani osservatori armati di lapis e taccuino; dall’altra un’élite perduta in sogni di un’assurda grandeur che, fiduciosa nella tradizione dei padri, si avvia alla catastrofe.
La flotta dello zar lascia il Baltico, raggiunge il mare cinese dopo una lunga navigazione. Poi l’attesa, le schermaglie, il grande scontro, su cui campeggiano due «eroi»: Togo, autentico samurai, che compie con umiltà religiosa la sua missione di condottiero, e l’inflessibile Rožéstvenskij, considerato un vero maestro di strategia navale.
La felice intuizione psicologica di Thiess, sempre attento ai lati umani della drammatica vicenda, trasforma i protagonisti grandi e piccoli di Tsushima in figure indimenticabili.