cm. 21 x 14, pp. 160, brossura, in ottime condizioni.
Il tentativo è quello di capire quanto la fede, la religiosità, la tensione verso la trascendenza, facciano parte della natura dell’uomo: quanto di Dio trovi nell’uomo la sua condizione di possibilità. Questo alla luce degli originali contributi della «nuova antropologia filosofica», le cui riflessioni sul corpo, l’abito, la follia ecc. aiutano ad affrontare il problema della religiosità a partire dal “basso”. Dalla capacità di non identificarsi completamente col proprio corpo, con l’ambiente, lo stato e le istituzioni, deriva il gusto umano per l’abbigliamento, il piacere del sorridere, l’abilità al fair play; emblemi di come nell’uomo la natura sappia innalzarsi al di sopra di sé. Ne emerge l’immagine di un uomo eccentrico, polare, sempre in tensione tra dentro e fuori, tra sé e altro da sé: che si tratti della mela da cogliere, della morte da vivere o della divinità da pregare. Gli autori maggiormente presi in esame sono Plessner, Guardini, Gehlen, Welte, Husserl ed Heidegger.