cm. 23 x 15,5, pp. 84, brossura, in buone condizioni.
A Paride Zajotti s’è rivolta per troppo tempo soltanto l’attenzione degli storici del Risorgimento, in quanto magistrato austriaco. In questo saggio, invece, si studia lo Zajotti letterato, il recensore trentino che dalle pagine della “Biblioteca Italiana”, negli anni della Restaurazione, fu una delle più acute penne critiche dell’epoca, in serrata discussione con i collaboratori del “Conciliatore” milanese dell'”Antologia” fiorentina. Attraverso i suoi scritti si ripercorrono le intense polemiche tra classicisti e romantici, quelle sulla questione della lingua e sulla diffusione del romanzo storico, con indugi rimasti famosi sul Monti, sul Foscolo, sul Manzoni.
Ma prima di affrontare una revisione storica della presenza di Paride Zajotti nel suo tempo, era necessario individuare anche con ricerche d’archivio, l’entità precisa della sua produzione: e a ciò, soprattutto, ha mirato l’autrice di questo saggio, che si pone come preliminare e quindi fondamentale contributo allo studio della cultura della Restaura- zione e del primo Risorgimento in Italia.