cm. 23 x 15, pp. 230, brosura, sporadici segni di evidenziatore, in buone condizioni.
In questo originalissimo libro lo studio del comportamento e del simbolismo rituale sono usati come chiave per comprendere la struttura e i processi sociali. Turner guarda al rituale come a un meccanismo sociale per accostarsi a problemi sociali reali e mostra come l’analisi del processo rituale fornisca la possibilità di approfondire la struttura e la trasformazione di gruppi e società in molti luoghi e periodi dell’esperienza umana.
L’opera ha inizio con un’accurata ricerca sui rituali femminili degli Ndembu nell’Africa centrale; ciò serve a mettere in luce i legami tra serie specifiche di simboli e di comportamenti rituali e i bisogni e le strutture sociali in cui tali elementi sono inalveati. Ciò porta a considerare in termini più generali i processi rituali come tali, e in particolare la fase liminale” dei riti di passaggio, in cui i partecipanti si muovono tra stati e condizioni sociali antecedenti e susseguenti. Questo stadio di liminalità è spesso caratterizzato da quella che il Turner chiama communitas (un sistema di relazioni egualitarie tra persone spogliate del loro status e della loro proprietà); il resto dell’opera applica tale concetto per riuscire a comprendere un’ampia gamma di fenomeni sociali, dalla formazione dell’Ordine francescano nel medioevo a correnti di misticismo indù, agli hippies e agli Hell’s Angels degli anni ’60,
L’originalità e importanza del Processo rituale apparirà chiara a studenti e scienziati che si occupano di antropologia, di religioni comparate e pensiero sociale e a tutti coloro che hanno interesse per la natura e il significato del comportamento rituale e simbolico. Vi si attua l’acquisizione e il deciso superamento, in direzione più integralmente umana, dei risultati delle ricerche strutturaliste, in un contesto culturale ricchissimo e vivace, aperto alle più varie intuizioni interdisciplinari.