cm. 30,5 x 22, pp. 124, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Fedeltà. Sono passati quattro decenni da quando Anita Pittoni (alias l’Istitutrice Trauber) – editrice, scrittrice, artista, scopritrice di talenti – aveva introdotto nel suo salotto artistico-letterario il giovane pittore Ugo Pierri con una mostra su Calvino. Le sei opere vendute in quell’occasione – scrisse Anita Pittoni – “l’hanno confortato al punto di convincersi di esistere. Per quella sera. Poi è ritornato nuvola per sua fortuna.” La fede di Anita Pittoni nell’arte di Ugo Pierri non vacillò mai e poche persone si impegnarono quanto l’Istitutrice Trauber per promuovere le opere di questo pittore schivo, che rappresentava sulle sue tele un mondo all’insegna di un realismo magico e di un simbolismo venato di tragica ironia. Alla fede di Anita Pittoni faceva da contraltare quella di Ugo Pierri nell’Istitutrice Trauber, e dopo la morte di questa nel 1982 tale fede ha continuato a persistere e ad alimentarsi, fino a divenire, in Ugo Pierri, un tutt’uno con la visione di sé, della sua arte e del suo percorso di uomo e di artista. Questa “antica parabola” serve a introdurre e a delineare un elemento fondamentale dell’arte di Ugo Pierri: la sua fedeltà. Fedeltà alle tecniche preferite (primo tra tutte l’acquerello con le sue infinite inattese possibilità), fedeltà alla pittura come veicolo costante di espressione al quale si accostano poesia e prosa (in dialetto e in lingua) – fedeltà a soggetti che rappresentano e interpretano la tragica fatale contraddizione tra idea e prassi. Il pennello di Ugo Pierri ha delineato negli anni sinuosi ed eleganti paesaggi, fondali marini, lager desolati e umanissimi Pinocchi, stelle comete, papi danteschi e infinite immagini del potere staliniano. La sua arte è coraggiosa e sarcastica, quasi sempre scomoda, anche quando appare idillicamente consolatoria. Ugo Pierri è un profeta ostico, soprattutto in patria. Attorno a lui si è radunata spontaneamente negli anni una comunità di amici e ammiratori in Europa e in America. Ultimo (ma. evangelicamente, solo in ordine di tempo) Jack Hirschman, che dalla California ha aggiunto la sua voce a quella di chi ha riconosciuto in Ugo Pierri un artista che ha saputo leggere il recente passato e il presente con sferzante ironia, e con un raro e oggi difficilmente apprezzabile amore per le proprie e altrui irrisolvibili contraddizioni.