cm. 19,5 x 13, pp. 250, brossura con sovraccoperta, in buone condizioni. Prima edizione (edizione provvisoria).
Questo volume raccoglie ventitré poesie che Ungaretti pubblicò sparsamente tra il 1915 e il ’27, e che aiuteranno, specie le prime, a capì meglio, per contrasto, la portata della sua “rivoluzione” nella scoperta del linguaggio lirico moderno. In questo, si può dire, lavorò lui solo per tutta una generazione; e come prima patì anche lui quella crisi del verso, che aveva portato il verso ad avvilirsi a una quasi-prosa, distrusse poi il verso per ricomporlo dalla cenere e cercò le nuove armonie. La ricerca e lo studio dell’essenzialità della parola, della sua vita segreta, del suo timbro; la cura di liberarla da ogni incrostazione sia letteraria sia fisica; il passaggio, con approssimazioni infinite, da una ritmica a una metrica o, per dir più esatto, da una metrica elementare a una metrica complessa: furono e restano i grandi acquisti di Ungaretti. Meritava farne la storia: e Giuseppe De Robertis, col suo vasto apparato critico delle varianti e rielaborazioni, condotto sulle dieci edizioni dell’Allegria e del Sentimento e su trentuno stampe, col suo studio-chiave posto come introduzione, ha servito come meglio non si poteva allo scopo.