cm. 34 x 24,5, copertina rigida, in ottime condizioni.
con 212 illustrazioni in bicromia da lastre antiche.
Diciamo subito che un’operazione di ricupero dell’immagine di un mondo contadino scomparso, come quella che viene qui tentata, non sarebbe stata possibile senza la tenace e appassionata attività pionieristica di un foto-amatore del tempo: il pastore valdese Da vide Peyrot (1854-1915), e senza l’intelligente e scrupolosa conservazione del suo prezioso archivio di oltre 4.000 negative su vetro, curata dagli eredi. Davide Peyrot ha il merito di aver intravisto tra i primi, in quelle zone, l’importanza della fotografia di esterni (della foto-verità, diremmo oggi); superando difficoltà non indifferenti, si è ingegnosamente attrezzato con una complessa apparecchiatura, iniziando poco più che ventenne a registrare e a schedare con grande precisione una serie di fotografie che si estendono dal 1876 al 1915. È quindi alla sua “passione”, ma anche alla sua precisione nel descrivere i suoi soggetti, che siamo debitori se potremo ricuperare in qualche modo la memoria di luoghi e persone oggi scomparsi.