cm. 19,5 x 12, pp. 478, brossura con sovraccoperta, lievi tracce d’uso, in buone condizioni complessive.
La terra istriana è caratterizzata da un intenso colore rosso che si riflette nello specchio del mare da Pola a Capodistria, da Orsera a Rovigno, da Parenzo a Pirano. Questo rosso non rappresenta solo la presenza di bauxite, ma anche il sangue versato.
Sullo sfondo affascinante della costa, coronata dalle colline che resistono all’avidità dell’impetuoso mare slavo, emerge una donna. Il suo destino tragico, insieme a quello della sua discendenza, potrebbe incarnare la storia di questa terra contesa, dalla sconfitta di Lissa alla catastrofe del 1945, dopo una breve parentesi di felicità seguita al trionfo dell’Italia nella battaglia di Vittorio Veneto. L’autore ha scelto proprio questa donna per rappresentare la storia.
In questo romanzo, di ampio respiro e con una modernità raffinata, si proietta tutta la storia del Regno, un potente richiamo all’eroismo, agli errori e alle colpe che farà battere il cuore dei giovani e chinare pensierosi la testa degli anziani.