cm. 18 x 10,5, pp. 304, brossura, in buone condizioni, con dedica autografa del curatore a Gerti Frankl Tolazzi.
Un libro-inchiesta, che attraverso interviste, traccia un bilancio di dieci anni di psichiatria alternativa. «Nasce da un bisogno di riflettere criticamente su che cosa significhi essere, oggi, operatori psichiatrici alternativi – scrive il curatore nell’Introduzione – … si muove, fondamentalmente, dalle contraddizioni e dalle tensioni che suscita in me il lavoro di trasformazione condotto nell’ospedale psichiatrico di Trieste. Questa situazione mi ha stimolato a confrontarmi con chi si trovava all’interno delle stesse mie problematiche, anche se in contesti differenti…» Il lettore si troverà ad accompagnare il curatore in una serie di colloqui con i protagonisti della psichiatria alternativa, rievocando e analizzando le diverse esperienze di lotta e di lavoro contro l’istituzione manicomiale e per una trasformazione dell’assistenza psichiatrica: Gorizia, Reggio Emilia, Pordenone, Ferrara, Arezzo, Perugia, Parma, i limiti del «settore», le denunce sulle terribili situazioni nel Sud, e naturalmente la chiusura del manicomio di Trieste, ricostruita nell’intervista con Franco Basaglia. Ci sono tra gli intervistati i rappresentanti di Psichiatria Democratica, pubblici amministratori, una voce della «opposizione» come quella di Edoardo Balduzzi. Alla fine il lettore ha di fronte il quadro complesso di dieci anni di battaglie manicomiali e la mappa dei problemi tuttora aperti per «trasformare l’ampio mare come dicono i versi di Mao che ispirano il titolo – in un giardino di gelsi».