cm. 21 x 14, pp. 330, brossura, in ottime condizioni.
A lungo il mondo contadino è stato percepito come un mondo senza storia. La storia sociale e in particolare la microstoria italiana hanno riportato a galla la sua complessità. Seguendo questo filone di studi l’autrice indaga il mondo rurale alle porte di Trieste, nel corso dell’Ottocento e ai primi del Novecento. È un mondo che viene studiato attraverso la fonte testamentaria (circa mille testamenti lasciati dalla popolazione del Breg, la valle lungo la Rosandra, tra il 1824 e il 1904) che permette di ricostruire le pratiche successorie dei contadini e delle contadine, le relazioni familiari, ma soprattutto l’atteggiamento che il mondo contadino sloveno ha nei contri della vita e della morte. Le fonti raccontano di una società rurale ricca di rapporti con il modo materiale e immateriale, in bilico tra tradizione e modernizzazione, capace di resistere all’influenza economica del grande polo urbano, finché riesce a controllare gli influssi esterni.