cm. 23x 14,5, pp. 262, brossura, in buone condizioni.
“Irredentismo adriatico. Contributo alla discussione sui rapporti austro-italiani” di Angelo Vivante è senza dubbio il testo più meditato e maturo prodotto dal socialismo triestino di lingua italiana in epoca asburgica. Angelo Vivante redige “Irredentismo adriatico” con l’intento di far conoscere al pubblico italiano la realtà degli austro-italiani adriatici e contrastare così la propaganda irredentista che nel Regno aveva ripreso forza dall’epoca dell’annessione della Bosnia da parte dell’Austria (1908) e dalla guerra di Libia (1911), grazie soprattutto alle campagne di stampa condotte sul “Corriere della Sera” e sulla “Stampa”. L’opera di Vivante è tutta calata nella realtà dell’Impero asburgico, valutato in termini positivi sia riguardo alle prospettive economiche per la città di Trieste, sia rispetto alla sua dimensione di grande spazio plurinazionale. L’opera prende le mosse da una rivisitazione della storia di Trieste e del litorale dal Settecento, ricostruendo i rapporti sociali ed etnici nella regione, nonché dello sviluppo del porto di Trieste a sbocco principale del retroterra statuale austriaco. Una volta passata all’Italia, l’Austria avrebbe fatto gravitare i suoi traffici su un altro porto dell’Adriatico orientale, mentre lo Stato italiano non avrebbe avuto la possibilità di valorizzare il porto nell’ambito della propria economia nazionale (nel 1912 la prospettiva della dissoluzione della Monarchia asburgica pareva ancora del tutto irrealistica!).