Caratteristiche e condizioni:
cm. 17 x 12, pp. 222, brossura con sovraccoperta, lieve gora al dorso, autografo dell’autore.
Contenuto:
C’è una storia ebraica orientale proveniente dalla Galizia degli Ostjuden, con i suoi villaggi miseri e l’incubo dei pogroms. Un soldato ebreo, in mezzo al campo di battaglia, esclama: “Siete pazzi? C’è gente qui!” Questa storia si riflette nel tono e nel spirito del “Quaderno d’Israele”.
Le stimmate della spiritualità ebraica sono chiaramente riconoscibili nel “Quaderno d’Israele”: l’interiorità, l’impegno etico e la passione per la verità.
Opera di verità, il libro di Giorgio Voghera si ricollega alla tradizione culturale triestina, privilegiando la vita rispetto alla letteratura. Il “Quaderno d’Israele” si basa su una vocazione antiletteraria, alternando momenti di grazia con evidenti rielaborazioni etiche.
Il libro riflette l’esperienza dell’autore in una colonia collettiva palestinese durante la nascita dello Stato d’Israele. La realtà del nuovo stato è ritratta con amore ma anche con verità, fornendo giudizi spesso severi.
Infine, il “Quaderno d’Israele” e il “Segreto dell’Anonimo Triestino” sono collegati da sottili richiami, entrambi esplorando temi come la verità, la denuncia del male di vivere e la grazia della vita.