cm. 27 x 23,5, pp. 238, copertina rigida con sovraccoperta, tracce d’uso, in buone condizioni.
Ogni lettore si sente, in qualche modo, protagonista di questo libro, che fa originalmente sua l’istanza umanizzatrice dell’architettura contemporanea. Attraverso l’edificio e le idee costruttive che rispondono alla definizione moderna dell’uomo, quest’uomo impara anche a meglio conoscere se stesso, e perfino a prevedere la propria fisionomia a venire.
Il Wachsmann infatti si pone, tra gli altri, il quesito dei “compiti futuri” che attendono l’architetto, e a questo scopo analizza da nuovi punti di vista i problemi dell’istruzione e del lavoro in tutte le sue forme odierne. Officina, fabbrica, prodotto, trasporti, cantiere, montaggio e impianto meccanico vengono descritti per identificare i loro reciproci influssi sul progetto costruttivo e sulla sua esecuzione, i quali a loro volta costituiscono una sintesi, perché in essi convergono scienza, tecnica, industria, economia, condizioni sociali, bisogni, capacità di percezione. Le premesse della attuale “svolta nelle costruzioni” sono ravvisate storicamente fin dai primi esempi che nel secolo XIX rispecchiano il subentrare della macchina allo strumento artigianale. Sono altresì ravvisati tutti i fattori che condizionano la fase odierna del nostro pensiero.
Punto di partenza e di arrivo del Wachsmann, suo fecondo assioma, è che la capacità di tener conto delle condizioni reali e spirituali, riportata nel linguaggio del simbolo, sarà la base di una nuova architettura, che crea a se stessa le leggi della propria estetica. Un assioma che interessa da vicino tutto il nostro mestiere di vivere